lunedì 19 settembre 2016

Buongiorno

Se il buongiorno si vede dal mattino...beh, buongiorno.

Ho sempre pensato da bambina che avrei fatto la scrittrice: dal primo libro letto mi sono subito ritrovata in quella voglia matta di raccontare che rendeva particolari gli scrittori. Appena rimanevo da sola, e a causa dei continui traslochi e della mia innata poca simpatia succedeva spesso, la mia mente partiva per pensieri e sogni che si dipanavano come pagine già stampate.

Non ho mai avuto pero' idea di cosa avrei scritto. Mi appassionavo ad un genere diverso ad ogni diverso libro. Leggevo la storia della famiglia Malaussène e mi ritrovavo a raccontare di mia zia e delle sue fisse per le tombe al contrario, partivo con Dickens e subito mi immaginavo nella scalata al potere e nella rovinosa caduta. E le volevo vivere queste storie, le volevo vivere al massimo, cosi' tanto da mangiare per un mese solo pane e olio (e merendine dalla nonna perchè...spiegalo tu alla nonna..) o vestirmi con improponibili gonne ampie e sognare chaise longue  su cui adagiarmi languidamente (anche qui....languidamente...a 13 anni e leggermente sovrappeso...non vi dico l'effetto...)

Poi pian piano la vita ha preso strade strane, mi ha spinto verso scelte piu' semplici. Sono rimasta una scrittrice, ma i miei testi venivano utilizzati per analisi di gestione, o per marketing sul web. Le parole dovevano essere poche, le frasi accattivanti, lo sguardo ammiccante.

E siamo qui.
Mi sono detto, ho 38 anni, due figlie e un cacchio di lavoro che mi porta ogni giorno a perdere 2 ore in macchina per convincere un team di squilibrati che no, insultare un cliente non è una stratega di difesa accettabile sui social media.

Ho fatto le cose giuste, le scelte giuste, sono felice e sono appagata.

Ma quelle vocine nella testa continuano, e visto che per ora non me la sento di contattare uno specialista, ho deciso di dare forma ai miei pensieri

Un diario senza obiettivo, una serie di pensieri.

Scrivere fa bene sempre